Angelo Contini KHARTAGO DELENDA IL CARME

In 3 edizioni speciali!

Ricompare in un’opera letteraria la città di Cartagine (Karthago in latino), la grande e potente città costruita dai Fenici sulla costa settentrionale dell’Africa (a circa 15 km. dalla città di Tunisi), acerrima nemica di Roma, cui per oltre un secolo contese il predominio nel Mediterraneo. Si risentono le parole forti di Catone junior, senatore romano il quale, per porre fine alla interminabile lotta con quella città (sempre più vicina per la crescente celerità dei navigli, e minacciosa), soleva concludere i suoi interventi nel senato: “Karthago delenda est” (Cartagine va distrutta). E si giunge così alla drammatica battaglia finale: nell’aprile del 146 a.C. i romani, dopo un feroce corpo a corpo penetrarono nella città, la distrussero con una furia e una ferocia senza confronti nella storia antica: la città fu rasa al suolo, gli abitanti trucidati, bruciati o dispersi. Si pensi che, affinché non vi ricrescessero neanche piante, gli orti e i campi tutt’intorno furono cosparsi di sale: fu la morte totale e definitiva di Karthago.

Dalla Presentazione di Massimo Pittaudiate!

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Angelo Contini (1920 – 2020). Nato a Bòrore in provincia di Nuoro, ha studiato a Cagliari e a Nuoro, è stato un avvocato e un poeta. Dopo essere stato richiamato alle armi nel 1943, si è laureato nel 1945 in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, città dove ancora esercita la professione forense. Figlio di un impiegato comunale e poeta in limba che si firmava con lo pseudonimo “Aedo de Màrghine”, fin da ragazzo ha mostrato una spiccata propensione per la poesia. Nella raccolta Karthago delenda, una prima opera frutto di un lungo e appassionato lavoro, il poeta si rifà alla fine atroce dell’antica città di Cartagine, dove l’odio “non ha lasciato neanche rovine”, per giungere alla conclusione che tale fine è emblematica della storia degli uomini.

Attenzione – Questa silloge non è più disponibile!

In morte di Angelo Contini